E-SPORTS: QUALI OPPORTUNITÀ PER I BRAND?

Partiamo dalle basi: cosa sono gli e-sports? Per e-sport si intende quell’insieme di competizioni di livello agonistico che riguarda il settore dei videogiochi.

Ma come, c’è gente che gioca professionalmente ai videogiochi? Sì. E li pagano anche? Tanto. Ma le sorprese non sono finite, perché, come in tutti gli sport, oltre ai professionisti che li praticano, c’è una platea di tifosi che li guardano e li seguono attivamente.  Cioè, ci stai dicendo che c’è gente che si diverte a guardare altre persone che giocano ad un videogame???? Esatto, ma passiamo direttamente a qualche numero che ci possa restituire la dimensione reale di questo  fenomeno.

Tra fan occasionali e fedeli, il pubblico degli e-sports si attesta intorno ai 435 milioni di unità in tutto il mondo e, seguendo il trend degli ultimi anni, si prospetta che questo dato possa salire a 577 milioni entro il 2024. Un dato sensazionale ce lo ha dato la finale del torneo mondiale di League Of Legends del 2019: 100 milioni di spettatori, il corrispettivo di spettatori del Super Bowl di quello stesso anno. Altri numeri stupefacenti sono quelli raggiunti dalle piattaforme di streaming che permettono la trasmissione di questi eventi: YouTube ha registrato 100 miliardi di ore di visualizzazione su più di 40 milioni di canali di gaming attivi, Twitch conta più di 140 milioni di user attivi al mese, e Discord 100 milioni. Il mercato inerente al gaming professionistico ha riportato 1 miliardo di ricavi nel 2020, di cui 584 milioni provenienti solo  dalle sponsorizzazioni.

E in Italia? Anche nel nostro paese questo fenomeno sta acquisendo sempre più una rilevanza mastodontica. Dall’ultimo rapporto Nielsen emerge che sono 475 mila le persone che seguono quotidianamente eventi di e-sport in Italia, e considerando anche coloro che li seguono meno attivamente, il numero schizza a 1.620.000. L’età media degli spettatori italiani è di 27 anni, con un livello di istruzione medio alto e un reddito superiore alla media della popolazione.

Ma tutto questo in che modo interessa il mondo della pubblicità? C’è davvero bisogno di sottolineare l’appetibilità dei numeri appena esposti per un brand? Benché attualmente i guadagni portati dagli e-sports sia ancora una minima parte del totale dei guadagni legati al mondo del gaming , questi numeri sono destinati  a crescere esponenzialmente, soprattutto considerando che i fan degli e-sports risultano essere quelli maggiormente ricettivi alle pubblicità e maggiormente a favore alle sponsorizzazioni (https://www.esportsmag.it/esports-pubblicita-necessaria-secondo-i-fan/ )

Quindi come può guadagnare un brand con gli e-sports? Ci sono diversi modi.

INFLUENCER MARKETING

Il metodo più immediato per entrare nel mondo degli e-sports da parte di un brand è quello  di affidarsi ad un gamer/streamer che possa pubblicizzare il prodotto con tutti i fan che lo seguono. Questo può avvenire su diversi livelli: l’influencer può utilizzare degli specifici prodotti durante le sue live, possono apparire dei banner pubblicitari o delle live chat personalizzate sugli schermi dei fan che lo seguono, ma  possono nascere anche delle partnership più  complesse che vedono lo streamer di turno collaborare con il brand per la creazione di prodotti nuovi. In questo modo anche brand non immediatamente riconducibili al mondo del gaming possono beneficiare di una pubblicità legata agli e-sports. 

SPONSOR

Un brand può decidere di investire come sponsor di un evento, un team,un’organizzazione o  un singolo giocatore, e averne un ritorno in termini di visibilità. Insomma, così come per gli sport tradizionali, alla stessa maniera funzionano gli sponsor nel mondo degli e-sports. Non bisogna pensare che il brand possa manifestare la propria presenza solo online; infatti, anche se la maggior parte degli eventi viene trasmessa in streaming, di solito le finali dei tornei avvengono durante eventi ad hoc allestiti in location fisiche, dove gli sponsor possono allestire stand et similia. Basti pensare all’accordo di sponsorizzazione che la Marina Militare Americana ha stipulato con il DreamHack Anheim (uno dei tanti tornei organizzati dalla ESL, la più grande compagnia di e-sport del mondo) che le ha garantito un massiccia presenza fisica all’evento, con la possibilità quindi di informare i giovanissimi circa i propri “servizi”. Ma, come già detto, oltre agli spazi agli eventi fisici, sponsorizzare eventi e organizzatori può portare una grande visibilità anche nel mondo digital, che è la strada percorsa dallo storico marchio Levi’s; il produttore di jeans è stato infatti sponsor di NUEL (un organizzatore di tornei) e ha visto il proprio marchio presente sul sito web e su tutti i social NUEL   

( https://esportsinsider.com/2020/10/the-nuel-levis/ ).

COLLABORAZIONI TRA ONLINE E OFFLINE

Quando si parla di collaborazioni tra brand e mondo degli e-sports è impossibile trascurare tutti quei casi di pubblicità che hanno mirato ad una smaterializzazione dei prodotti del brand. Spieghiamoci meglio attraverso un esempio illustre: Louis Vuitton ha stipulato una partnership con Riot (casa produttrice del videogioco LoL), per cui ha disegnato e creato un bauletto unico in cui contenere la coppa per il vincitore del torneo mondiale più  importante del suddetto gioco e ha messo in palio dei lussuosi premi per i vari campioni; ma non volendosi limitare ad un modello di sponsorship tradizionale, e abbracciando a pieno il potenziale dell’online, ha creato una skin in edizione limitata per un personaggio del gioco,  e parallelamente ha creato una linea di capi (questi nel mondo reale) ispirati alla suddetta skin. Vediamo in questo modo una perfetta fusione tra i due mondi del reale e virtuale, che rappresentano una ghiotta opportunità per tutti quei brand che vogliono conquistare un nuovo target. È indubbio infatti che il  cliente principale di Louis Vuitton non sia il ragazzino amante dei videogiochi, ma attraverso questa collezione esclusiva il marchio si è assicurato una nuova fetta di mercato molto ampia. La medesima intuizione l’ha avuta Balenciaga, che quest’anno, attraverso una collaborazione con il videogioco Fortnite, ha creato skin esclusive per i personaggi che ancora una volta si appaiano con dei capi lanciati nel mondo reale, in modo che i giocatori possano essere vestiti come i propri personaggi preferiti.  

Ma non solo il mondo della moda ha saputo sfruttare questa nuova arena pubblicitaria; l’italianissima Ducati  nel 2020 ha lanciato il suo nuovo modello (la Panigale) inserendolo in un videoclip musicale della band virtuale K/DA, formata proprio da quattro personaggi del videogioco League of Legends. 

Come abbiamo visto quindi, il mondo dei videogame e nello specifico degli e-sports rappresenta un terreno ricco di opportunità stimolanti dal punto di vista creativo e commerciale, ovviamente solo per coloro che riescono a rimanere sempre “connessi” con le novità.   

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